Incontro del 12 aprile
2016 con la prof. Marina
Maruzzi insegnante al Liceo
Tommaseo di Venezia

 

 

libertini


 

di Luciano Niero

 

L’audacia della filosofia:
il pensiero libertino

 

L’insegnante inizia collegandosi allo scrittore francese Montaigne (1533-1592) saggista e filosofo del ‘500 che visse a Bordeaux nel periodo degli scrittori “moralisti” francesi. Montaigne partecipa alla vita sociale e politica della città, si ritira però presto per motivi di salute nel suo castello dove scriverà gli Essais, i Saggi, intesi non come studio specializzato bensì voglia di saggiare, provare la vita in tutti i suoi aspetti.
Dopo il 1492 inizia un periodo di grandi cambiamenti, inizia la “modernità” (che durerà fino al 1815). Nel ‘500 la Francia è dilaniata dalle guerre di religione e in Europa è il momento delle scissioni con Martin Lutero e poi della Controriforma. Avviene un cambio delle “categorie mentali”, il passaggio dal concetto di unicità (un re, una religione, una terra ecc.) a quello di molteplicità nella politica e nella religione; si ha in quel periodo la formazione di vari stati e regni: Inghilterra, Spagna, Francia, ecc. e una nuova molteplicità sociale con nuovi ceti quali la borghesia; inizia allora anche il colonialismo.
Montaigne riprende il relativismo e lo scetticismo, influenzato dall’amico Etienne de La Boétie, che ha scritto il libello Il discorso sulla servitù volontaria nel quale critica la tirannia, e scrive: “Vorrei solo riuscire a comprendere come mai tanti uomini, tanti villaggi e città, tante nazioni a volte, sopportano un tiranno che non ha alcuna forza se non quella che gli viene data, non ha potere di nuocere se non in quanto viene tollerato”; mettendo in evidenza come il ”tiranno” governa attorniandosi di soli 5 o 6 fidati i quali, a loro volta a piramide, coinvolgono altri 500 fedeli concedendo loro favori e privilegi e riuscendo così a controllare e gestire tutti i sudditi.
Nel ‘600 francese questa nuova concezione di molteplicità influenza il pensiero di molti cosiddetti libertini ovvero liberi pensatori e filosofi, prevalentemente studiosi o bibliotecari che si riuniscono anche clandestinamente; il termine libertini oggi indica anche una persona gau dente e galante tipo Giacomo Casanova .
L’espressione “libertino” deriva da liberto cioè colui che è stato liberato, nel significato di liberato dall’oscurantismo intellettuale e dal dogmatismo. I libertini audacemente scrivono e pubblicano le loro idee, criticano ad es. i miracoli come superstizione, rischiando anche la vita come ad esempio Cesare Vanini condannato per ateismo e arso vivo a Tolosa nel 1619. Alcuni però sono “deisti” credono a una “entità spirituale” superiore, per loro il materialismo non riesce a spiegare “la realtà”; altri, i “teisti”, invece credono nella religione storica rivelata; vi sono anche gli “agnostici” per i quali non vi è prova dell’esistenza di Dio e infine gli “atei”, ma alcuni sono a favore del valore sociale della religione.
I libertini hanno una vita “interna” dura perché il portare avanti le loro convinzioni non è facile, liberarsi dalle consuetudini, dalle abitudini, dichiarare ad esempio che la religione è una impostura è rischioso.
C’è la voglia di emanciparsi, di credere e amare la scienza sviluppando le capacità della ragione umana, di recuperare la positività della natura, analizzando la nuova realtà materiale ed allora si sezionano i cadaveri per lo studio.
Un libertino audace è Cirano di Bergerac, che non fu un personaggio immaginario, abile spadaccino, come normalmente si crede, ma visse realmente e scrisse commedie, fu probabilmente influenzato da G. Bruno per la sua innovativa idea del mondo come infinito. Cirano scrisse il libro L’altro mondo ambientato nella luna, abitata da uomini e animali i quali sono portatori di valori positivi rispetto all’uomo e immagina fantasiose invenzioni come l’aerostato, il telegrafo, ecc.
Nel ‘700 poi il Libertinismo sfocia nell’Illuminismo e nell’Agnosticismo con Voltaire e soprattutto D. Diderot, ideatore della Encyclopedie, egli fu pubblicista e illuminista, il più vicino ai libertini e pubblica il romanzo erotico I gioielli indiscreti rientrando così nell’accezione di libertino come gaudente e galante.

Letture consigliate: L’età dei libertini di Michel Onfray e Gli ultimi libertini di Benedetta Craveri